Domenica 18 giugno le pendici del Corno alle Scale saranno attraversate da ben due manifestazioni contro i nuovi impianti di risalita in progetto sul versante toscano (funivia Doganaccia – Corno) e su quello emiliano (seggiovia Polla – Scaffaiolo).
Riteniamo davvero assurdo che si vogliano investire più di 20 milioni di euro (15,7 per la funivia e almeno 7 per la seggiovia) per allargare due comprensori sciistici che ormai faticano a restare aperti per quattro mesi di fila, del tutto dipendenti dalla neve artificiale, in un territorio dove l’acqua è preziosa, l’energia è costosa e i cambiamenti climatici imporrebbero ben altre priorità. Impianti destinati a deturpare ambienti unici, protetti, di grande importanza per la biodiversità, e a invaderli, l’estate, con una portata di migliaia di persone all’ora.
In un Appennino, come quello bolognese, che oggi conta più di trecento frane, sembra incredibile che la Regione Emilia – Romagna intenda ancora spendere soldi pubblici in un’opera dannosa e inutile, a favore di un’impresa che già si sostiene soltanto grazie ai contributi regionali.
Contro tutto questo, per esigere un altro Appennino e una diversa attenzione al territorio, ci troviamo il 18 giugno, alle 7.30 (chi può in auto) al parcheggio Certosa, lato viale Gandhi, di Bologna, e in alternativa alle ore 9 a Capanno Tassoni (Fanano). Saliremo al Passo di Croce Arcana dove incontreremo la manifestazione “toscana”, che invece parte dal Lago di S. Gualberto alla Doganaccia (PT), alle ore 9. Insieme, si raggiungerà poi il rifugio Duca degli Abruzzi e il lago Scaffaiolo (Dislivello: m 550 – Km 13 – 5 ore di cammino.)
Fermarli non è solo possibile, è anche doveroso, soprattutto adesso!
Mi sembra giustissimo impedire questa distruzione ambientale.