10 domande ai sindaci della montagna bolognese

Alle ultime elezioni amministrative, l’8 e 9 giugno, ben sedici comuni della montagna bolognese hanno eletto un nuovo sindaco.

Il nostro comitato ha rivolto a ciascuno dieci domande, pensate per l’occasione, su due temi che gli stanno particolarmente a cuore: la crisi climatica e la perdita di biodiversità.

A partire da oggi, con cadenza irregolare, pubblicheremo le risposte qui sul nostro sito, comune per comune. Al termine della serie, vi proporremo un breve riepilogo e un nostro commento, anche su svariati, eloquenti silenzi.

Iniamo con Tommaso Tarabusi, sindaco di Castiglione dei Pepoli.

Le risorse sono poche: se si impiegano nel settore sbagliato, poi mancano in altri che sono decisivi per lo sviluppo sostenibile. In montagna si intende continuare a sostenere il settore degli impianti di risalita (seggiovie, funivie ecc. a quote inferiori ai 2000 m) oppure no?

Il Comune di Castiglione non è interessato da progetti di impianti di risalita. Tuttavia come amministrazione siamo sicuramente contro questo genere di investimenti che richiederebbero troppe risorse a fronte di una ricaduta limitata ed un impatto ambientale pesante.

l cammini hanno dimostrato di essere realmente sostenibili sul piano ambientale (cfr. Via degli Dei) e in grado di creare e mantenere un’economia sana in collina e in montagna. Cosa si propone per dare più “spazio” a percorsi e cammini a piedi? Quali progetti si intendono sostenere?

Come amministrazione crediamo fortemente in questo genere di investimento; abbiamo creato la Via della Lana e della Seta e stiamo lavorando su altri progetti di cammini che si possono sviluppare (Mater Dei, il cammino dei laghi, ecc). E’ necessario incentivare la ricettività, fortemente carente nel nostro territorio, e creare servizi per i camminatori (punti sosta, servizi informazioni, supporto logistico)

l tragici eventi delle alluvioni del maggio ’23 hanno messo in luce l’inadeguatezza delle scelte del passato. Si intende fermare la costruzione di nuovi insediamenti in aree ad alto rischio idraulico oppure no?

Nel corso degli ultimi anni si è lavorato molto sul PUG che sta per essere approvato e lo stesso è andato proprio verso la direzione di ridurre le nuove costruzioni fuori dai centri abitati prediligendo recuperi e riqualificazioni di immobili esistenti; parallelamente a questo sono stati realizzati e sono in corso importanti investimenti finalizzati alla sistemazione di fossi, e opere idrauliche naturalistiche per regimare le acque. Oltre a questo è necessario investire sulla formazione e sulla sensibilizzazione alla cura del territorio (la scarsa densità di popolazione di alcune aree determina problemi dal punto di vista della manutenzione che inevitabilmente porta a problemi idraulici in occasione di eventi calamitosi)

La vegetazione in alveo fluviale evita l’erosione delle sponde e diminuisce la velocità dell’acqua durante le piene favorendo la ricarica delle falde. Ciò nonostante si continua a tagliare milioni di alberi lungo i corsi d’acqua della nostra Regione (le famose “pulizie”…), aggravando il rischio idraulico, idrogeologico e ambientale. Si, continuerà a tagliare milioni di alberi lungo i corsi d’acqua della nostra Regione com’è stato fatto fino al 2023? Si intende continuare a tagliare alberi per alimentare le centrali a biomassa?

La gestione del bosco e delle aree boscate è disciplinata da piani predefiniti e programmati nel corso del tempo; nel nostro territorio non si sono tagliati alberi lungo i fiumi bensì sono stati affidati sulla base del piano di gestione dei boschi appezzamenti in base alla programmazione e in alcuni casi per sostituire conifere (non autoctone e facilmente attaccabili da malattie o da insetti come il bostrico)  con alberi di latifoglie

La siccità del 2022 ha messo in crisi decine di migliaia di aziende agricole. Anche nel 2023 la scarsità di neve e di pioggia ha creato gravi problemi economici e ambientali. Ridare spazio ai fiumi, allargando gli argini ovunque possibile e costruire casse di espansione, sono le uniche soluzioni possibili. Si intendono attuare progetti in tal senso oppure si vuole continuare con le “pulizie”?

La competenza della gestione dei fiumi è regionale tuttavia in diverse situazioni sono state segnalate criticità; un Comune non ha risorse adeguate per effettuare interventi di questo genere può tuttavia insieme agli altri Comuni segnalare le varie criticità chiedendo a Regione e governo di intervenire finanziariamente e normativamente.

Le foreste vetuste (foreste abbandonate da lungo tempo) sono le più efficienti per assorbire e stoccare la CO2 nonché per preservare la biodiversità. Quali decisioni politiche si intendono prendere per destinare il 10% delle foreste esistenti a foreste vetuste, a libera evoluzione?

Il Comune di Castiglione ha oltre 300 ha di bosco e parte di questo non è soggetto ad alcun intervento di manutenzione o taglio pertanto una quota maggiore al 10% è sicuramente oggetto di libera evoluzione

Le aree protette sono indispensabili per la difesa della biodiversità e l’economia sostenibile. Eppure le aree protette nella nostra Regione stanno morendo per mancanza di fondi e normativa inadeguata. L’intera macroarea dell’Emilia Orientale ha soltanto 3 guardie; Il Parco della Vena del Gesso Romagnola non ne ha nessuna. Cosa si intende fare per invertire la rotta?

Il Comune di Castiglione è interessato da una limitatissima parte di Parco che non richiede personale ad hoc

L’agricoltura biologica è in espansione e sempre maggiori sono le richieste di prodotti che vengono da questo settore; sarebbe indispensabile sostenere meglio l’agricoltura biologica con particolare attenzione alle aziende ubicate in aree protette. Si intende investire in modo sostanziale in agricoltura biologica, nella rinaturazione del 4% dei territori agricoli (come indicato dalla UE) e nel sostegno alle attività tradizionali sostenibili (ad esempio la pastorizia) ?

L’agricoltura è una delega regionale ed il Comune non ha nessun margine per intervenire a livello di fondi da dedicare, tuttavia come amministrazione faremo il possibile per incentivare e promuovere  l’agricoltura biologica per la quale da tempo cerchiamo di sostenere tutti gli agricoltori locali a promuovere i loro prodotti a km zero in occasione di mercati ed eventi

La caccia, così com’è attuata, costituisce una grave minaccia diretta e indiretta alla biodiversità e ostacola altre forme sostenibili di uso del territorio (per esempio i cammini). Le forze politiche cui ci rivolgiamo intendono continuare a sostenere la caccia con normative ad hoc (es.: calendario venatorio, specie cacciabili, alimentazione delle specie selvatiche a scopo venatorio)?

La caccia è gestita dall’ATC e non è competenza dell’amministrazione comunale che non può incidere su questa materia

Il consumo di suolo e l’uso crescente delle fonti fossili sono le più gravi e dirette minacce per il clima e la biodiversità. Le forze politiche cui ci rivolgiamo intendono modificare la L.R. 21/12/2017, n.24 per disporre di uno strumento urbanistico che consenta di azzerare seriamente il consumo di suolo? Il trasporto su gomma e gli impianti che producono energia con uso dei combustibili fossili (e biomasse derivate dal taglio di alberi!) sono fonti di gran parte delle emissioni clima-alteranti. Quali scelte si intendono fare per ridurre le emissioni e aumentare l’adattamento delle grandi città alle ondate di calore?

Gli strumenti urbanistici adottati vanno già verso questa direzione; di fatto le nuove costruzioni sono contingentate e non è possibile superare percentuali molto basse e solo in alcune aree ben definite, da tempo l’orientamento è quello di concentrarsi sulla riqualificazione.

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